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mercoledì 5 giugno 2013

Chicago, The Art Institute - Parte 5 : L'arte moderna

Ed ecco che con questo post finiamo la nostra visita virtuale presso l'Art Institute di Chicago, siamo al secondo e terzo piano nella zona dedicata all'arte moderna.
 
Conosco buona parte dei quadri di questi artisti ma ho anche fatto qualche bella scoperta.
 
Il primo che vediamo si tratta di un quadro del pittore cileno Sebastian Matta dipinto nel 1942 ed intitolato "The Earth is a Man".
 
Sebastian Matta, The Earth is a Man
Il pittore entra nel gruppo dei Surrealisti ma ben presto crea un proprio stile personale che scava nel regno del subconscio e dell'invisibile che lo porterà verso la pittura metafisica.
Per spiegare il suo processo creativo, Matta dirà : "Se cominci con qualcosa di bianco progetterai qualcosa che conosci, sporcalo in qualche modo e comincerai con le allucinazioni".
Il bianco è la tela, ma lo stesso discorso può valere anche per un foglio, e le allucinazioni è il potere dell'immaginazione, Matta diceva che l'arte è l'espressione di portare l'invisibile nel visibile.
Matta dipinse questa tela in onore del suo amico Federico Garcia Lorca assassinato durante la dittatura spagnola di Francisco Franco.
Mi piacciono molto i colori, l'accostamento dei gialli e dei blu, tutto il quadro sembra pulsare di luce propria con toni forti e drammatici.
 
Proseguendo troviamo Mirò, una ricca collezione di quadri di questo pittore, ecco Personages with Star del 1933
Mirò, Personages with Star
In questo quadro del grande pittore surrealista catalano ritroviamo i suoi personaggi che si muovono in un mondo senza orizzonte senza punti di riferimento, fluttuano in un mondo colorato, sono ridotti al minimo, essenziali ma secondo lui più umani di quanto sarebbero se rappresentati nei minimi particolari perchè mancherebbero della vita immaginaria che ingrandisce le cose.
 
In Painting del 1936 il pittore prosegue nel suo intento di "assassinare la pittura" capovolgendo le tecniche tradizionali usando materiali non convenzionali.
Mirò, Painting
In questo periodo comincia una serie di quadri in masonite che amava particolarmente per il suo effetto grezzo ed aggiungeva ghiaia e sabbia per accentuare la rusticità.
Mi piace l'idea di mescolare diversi elementi in un lavoro di provare che non solo dal nobile colore ad olio ma anche dalla umile sabbia può nascere un capolavoro.
 
Non conoscevo  invece questo artista, Yves Tanguy, qui il suo quadro del 1945, The Rapidity of Sleep.
Yves Tanguy, The Rapidity of Sleep

Mi piace molto questo quadro ma del resto mi piacciono molto i surrealisti o meglio, mi sono molto piaciuti nei miei periodi di introspezione quando ero attratta dalla psicanalisi, continuano ancora a piacermi ma mi angosciano un po' questi mondi strani, frutto della mente e del sogno.
 
Di questo quadro mi piace molto il colore, il contrasto di bianco e rosso su uno sfondo nebuloso e sfumato, i contorni precisi, le immagini che si ripetono partendo dal primo piano fino ad arrivare ad un orizzonte lontano, immagini che corrono veloci come i sogni.
 
Questo è un pezzo stupendo, Dalì e la sua Visions of Eternity del 1936
 
Dalì, Visions of Eternity
E' forse il pittore surrealista che mi piace più in assoluto, i suoi quadri pieni di simbolismo, i suoi animali goffi e strani con le zampe sottili, i suoi orologi "molli" che indicano che il tempo è relativo.
Anche qui si parla di tempo, ma di tempo infinito, di eternità, il presente al di quà della porta ed il futuro al di là fino ad arrivare all'orizzonte ma l'orizzonte non si può raggiungere.
 
René Magritte, altro grande artista surrealista ed un suo capolavoro del 1958, The Banquet
 
Magritte, The Banquet
Bellissimo questo quadro dai particolari perfetti, il caldo colore rosso del tramonto che illumina la scena e quel sole che buca gli alberi, che anche se sta tramontando è ancora il protagonista.

Altro bellissimo dipinto di Magritte, Time Transfixed, era il 1928
 
 

Magritte, Time Transfixed
Magritte vedeva il mistero nelle cose e nelle persone al contrario degli altri surrealisti per i quali il mistero era nell'immaginario.
Questo quadro vuole mostrare il mistero che scaturisce quando due oggetti ordinari si scontrano e lo  mostra fermando l'immagine in un preciso istante, il tempo è congelato, trafitto.

E poi ancora Chagall, con la Crocifissione Bianca dipinta nel 1938

Chagall, la Crocifissione Bianca
Eccolo il quadro preferito di Papa Francesco, la Crocifissione Bianca, una forte denuncia contro le persecuzioni degli ebrei durante il nazismo.
Non è rappresentata una scena reale, la sofferenza viene evocata con l'uso di simboli e immagini.
Chagall collega Gesù martorizzato agli ebrei martorizzati, due scene lontane nel tempo ma vicine nella modalità, i Nazisti ed i soldati che crocifissero Gesù.

Mi aveva molto incuriosito questo bel quadro di Nathalija Gontcharova, Spanish Dancer, bellissimo quadro del 1916.
Nathalija Gontcharova, Spanish Dancer
Non conoscevo la pittrice per cui è stata l'occasione per documentarmi e così ho scoperto che appartiene al movimento del raggismo (neppure questo conoscevo, sigh!).
Pittrice russa che partendo dalla pittura sacra, si avvicinò prima al futurismo ma poi se ne discostò aderendo al raggismo, il movimento d'avanguardia artistica russa per  il quale lo scopo della pittura era cogliere gli effetti della rifrazione della luce sugli oggetti.
In questo quadro risalta il contrasto tra la figura imponente della ballerina e la delicatezza del pizzo del suo vestito, delicatezza e forza, il tutto unito da dolcezza.
 
Restiamo sempre in Russia e sempre nello stesso periodo con Vasily Kandinsky creatore della pittura astratta, Painting with Green Center, 1913.
Vasily Kandinsky, Painting with Green Center
Molto interessanti le teorie di Kandinsky sull'uso del colore che ha due effetti sullo spettatore, uno fisico basato su sensazioni  momentanee ed uno psichico dove il colore arriva all'anima, ogni colore ha un odore, un suono ed un sapore.
Non ho trovato in rete il significato di questo quadro, per cui facciamo un esercizio e basandoci sulla sua teoria dei colori cerchiamo di capire cosa il pittore volesse rappresentare.
Dato il titolo, il centro verde, si può dedurre che il verde è il cuore del dipinto, il fulcro centrale, l'inizio e dato che secondo lui il verde rappresenta la quiete, la noia, l'opulenza ed il suono è quello del violino, il verde si appoggia al blu che lo rende pensieroso, attivo, è  incalzato dal giallo che cerca di insinuarsi nel suo cuore, il giallo è follia vitale, irrazionalità, è il suono di una tromba, alle spalle del giallo il rosso fa da muro e benchè il rosso ed il giallo siano simili, sono in realtà differenti, il rosso è caldo, irrequieto ma non come il giallo, non ha la sua superficialità, è energia consapevole che può essere canalizzata, è il suono  maturo di una tuba.
In questo quadro vediamo un mondo statico che si risveglia dal suo torpore e prende consapevolezza del pericolo che lo minaccia come una ventata di follia ed allora reagisce, sfrutta l'energia che lo aggredisce e riesce ad incanalarla e a sottometterla ma non sarà più lo stesso, sarà un mondo vitale, consapevole che sa che deve muoversi, agire ma con coscienza e con giudizio.
E come sottofondo da un suono delicato di violino che viene spezzato improvvisamente da uno squillo di tromba, si passa al un suono maturo e profondo della tuba ma gli altri strumenti non si fermano, la tromba anche se più lieve continua a dare la sua energia ed il violino ricorda che lo scopo finale è la pace, la quiete.

Siamo ancora nel 1913 con Franz Marc, uno dei più rappresentativi esponenti dell'Espressionismo tedesco, questo è il suo The Bewitched Mill, il mulino incantato.
Franz Marc, The Bewitched Mill
Originale l'idea di questo pittore di "animalizzare l'arte", di far vedere il mondo attraverso gli occhi degli animali, creature pure ed innocenti.
Essendo a stretto contatto con Kandinsky matura anche lui una sua personale interpretazione del colore che va oltre la luce, non ha niente a che fare con l'illuminazione ma è uno stato.
Ed allora il blu è maschile e spirituale, il giallo femminile e sensuale, il rosso violento e brutale che deve essere combattuto dal blu e dal giallo.
Franz dipinse questo quadro dopo un suo soggiorno a Merano e volle rappresentare il magico connubio tra la vita umana rappresentata dalle costruzioni ed il mondo animale, l'armonia tra le due forme di vita.
Ma, alla base della sua interpretazione dei colori, chissà che il rosso del mulino non voglia rappresentare il pericolo che l'uomo rappresenta per gli animali.

Ancora il 1913! Caspita, che anno produttivo. Francis Picabia con un quadro dal titolo impronunciabile, Edtaonisl.

Francis Picabia, Edtaonisl (Ecclesiatic)
Francis Picabia, esponente del Dadaismo introdusse il Modernismo negli Stati Uniti.
Nel 1913, nel suo periodo proto-dada, la sua pittura è caratterizzata dai "ritratti meccanici", disegni di parti di macchine aggrovigliate tra loro che irridevano il culto della macchina e che avevano riferimenti sessuali.
In questo quadro dipinto durante la traversata oceanica per New York, Picabia osservava i suoi compagni di viaggio e rimase colpito da una danzatrice esotica che si allenava sul ponte e da un ecclesiastico che la osservava furtivo.
Si può immaginare la flessuosità di un corpo danzante ed i movimenti della nave tra le onde.
Una curiosità, il nome Edtaonisl è un acronimo del francese ètoile (stella) e danse (danza) ed il sottotitolo Ecclesiatic sottolinea la contrapposizione tra lo spirituale ed il sensuale.

Facciamo un salto di una ventina d'anni, nel 1935 quando Piet Mondrian dipinse la Composition (No. 1) Gray-Red
Pet Mondrian, Composition (No. 1) Gray-Red
Sebbene questi quadri possano sembrare semplici ed a volte banali sono il risultato dell'evoluzione artistica del pittore avvenuta in 30 anni, con l'Astrattismo l'artista si allontana dalla visione diretta della natura preferendo una rappresentazione emozionale.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, molti artisti, tra cui Mondrian, hanno voluto dare un taglio netto al passato usando un nuovo linguaggio che rappresentasse la loro visione utopistica del mondo.
Mondrian dalle prime opere astratte caratterizzate da linee e riquadri dipinti con diversi colori, passa man mano a forme sempre più astratte, più minimaliste.

Abbiamo completato il nostro tour virtuale all'Art Institute di Chicago, tanti secoli d'arte preziosa riuniti in un solo luogo, un viaggio temporale che dura secoli e che noi possiamo attraversare in poche ore, un viaggio che ci lascerà qualcosa, anche solo la voglia di raccontare le meraviglie viste.

Meraviglie che vengono mostrate e spiegate anche agli studenti che armati di sgabello e di attenzione sostano davanti ai quadri discutendo con l'insegnante sul significato di un quadro o sulla loro personale interpretazione.


Studenti all'Art Institute of Chicago


Spero che questa visita virtuale vi sia piaciuta, se andate a Chicago non perdetevi l'Art Institute.

Ciao, alla prossima

1 commento:

  1. Grazie per questo bellissimo post, soprattutto interessante. Amo l'arte e mi piace tanto Mirò, Magritte e Kandisky tra quelli che hai citato, non mi dispiace Mondrian.
    Un abbraccio a presto
    Sara

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