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giovedì 28 febbraio 2013

Cuori e rose

Ciao,

oggi sono a casa dal lavoro e mi sono dedicata a finire le mie 2 creazioni, 2 rose di stoffa su un cuore di legno intrecciato, uno color panna e l'altro lilla.

Eccoli qua


E questo è il particolare della rosa di tessuto


Ho trovato il progetto sulla rivista Cucito Creativo Facile di Febbraio, la rosa era in 2 sfumature di lino ma il l'ho fatta in tessuto, uno panna screziato e l'altro panna con dei piccoli fiori in bianco.
La rosa non è fatta a petali ma è una striscia intera tutta frastagliata.

Cucirla a macchina è stata una impresa e non è proprio perfetta ma non si nota molto, sono piuttosto soddisfatta.
Le foglie sono 3 attaccate tra loro  (al centro si posa la rosa, la striscia arrotolata) ed una foglia staccata che viene incollata vicino alle altre.

Il progetto originale prevedeva una ghirlanda od un cuore di stoffa ma ho trovato questi bei cuori ad un buon prezzo e non me li sono fatta sfuggire, sul cuore di stoffa la rivista diceva di cucire la rosa ma dato che il mio è di legno, ho incollato con la colla a caldo tutti i pezzi, rosa, foglie e nastri, e sicuramente sono andata più veloce.

Adesso ho in programma, tanto per stare in tema di cuori, 2 tovagliette americane a forma di cuore a pois rossi e bianchi con un cuore centrale in contrasto più piccolo.

Appena ho finito li metto in mostra, non dovrebbe volerci molto dato che sembrano facili anche se al negozio mi hanno spiazzato spiegandomi la tecnica di piegatura dei contorni del cuore con la carta da macellaio, ma ve lo racconto quando vi faccio vedere le tovagliette finite.

Spero vi piacciano, alla prossima ...

mercoledì 27 febbraio 2013

Gnocchi di zucca con pancetta e cime di rapa

Ciao a tutti,

oggi volevo condividere con voi questa ricetta semplice e gustosa che ho fatto l'ultima volta che sono andata a Evanston da mio figlio dopo essermi lasciata prendere un po' la mano al Farmer Market ed essere tornata a casa con 2 enormi (e soprattutto pesanti) zucche a pochi giorni prima della partenza.

Dopo averle mangiate in tutte le salse, nel risotto, al vapore condita con un filo di olio, grigliata, ormai non sapevo più come farla ed allora ne ho usata un bel po' per farne degli squisiti gnocchi.

Il resto, dato che non potevo metterla in valigia, l'ho congelata, mi sono rovinata le dita per togliere la buccia, spero che ne sia valsa la pena!

Ecco la mia bella padellata di gnocchi


ma andiamo per ordine ....

Dunque, era novembre ed il Farmer Market pullulava di zucche tra l'altro a prezzi molto convenienti, da 1$ a 4$ a secondo della grandezza.

Evanston il Farmer Market
Io mi sono limitata a comprarne 2 piuttosto piccoline che però assieme all'altra verdura che avevo comprato faceva un bel carico (meno male che sono andata con la borsa con le ruote a fare la spesa!).


Eccole qua, ne ho voluto provare di 2 tipi e devo dire che quella scura è decisamente più dolce e saporita dell'altra.



Veniamo alla ricetta, un po' lunga ma veramente semplice.
Non ho le dosi perchè non avendo la bilancia sono andata ad occhio.

Ho fatto cuocere la zucca (in questo caso con la buccia così non faticavo) al vapore al microonde con l'apposita pentola che uso anche per fare il riso (diventa tipo pilaf).

Ho messo la polpa in una terrina e l'ho schiacciata con una forchetta, a questo punto ho aggiunto farina fino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso, ben modellabile.

Ho formato prima dei cilindretti che poi ho tagliato a cubetti (non li ho modellati con i rebbi della forchetta perchè non avevo tempo, ma tanto il sapore non cambia).

Man mano che li facevo li mettevo su un foglio di carta da forno cosparsa di farina.

Ah, dimenticavo, nel mio caso ho utilizzato farina senza glutine che mi ero portata in valigia, ho usato quella della DS, la Mix it! che va bene un po' per tutto.

Nella padella intanto ho fatto fatto soffriggere un po' di olio con la pancetta affumicata, ho aggiunto poi le cime di rapa a crudo tagliate sottilmente ed ho portato a cottura aggiungendo acqua quando necessario.

Non ho aggiunto sale perchè la pancetta era già salata di suo e poi io sono abituata a mangiare quasi insipido, regolatevi a vostro gusto.

Ho cotto gli gnocchi in acqua bollente salata, li scolati dopo poco che venivano a galla e messi nella padella con le cime di rapa.

Fatto insaporire assieme per un paio di minuti e serviti immediatamente.

Ricetta riuscita in pieno, gli gnocchi hanno tenuto la cottura e sono rimasti morbidi ed interi.

Quando torno ad Evanston con la zucca avanzata li rifarò sicuramente magari cercando di variare il sugo, vi terrò informati.

Alla prossima

martedì 26 febbraio 2013

Trasferirsi a Evanston, informazioni pratiche

Oggi voglio raccontare le peripezie di 2 anni fa quando mio figlio si è trasferito a Evanston, amena cittadina a nord di Chicago.

La prima cosa è stata la trafila burocratica per il visto che è stata piuttosto lunga e complessa data la quantità dei documenti da presentare, vengono richieste anche informazioni economiche che vengono fornite dall'Università per quanto riguarda i dati della borsa di studio ma poi serve anche una lettera della propria banca che assicura ulteriori disponibilità.

Tramite il sito del Consolato Americano ci si registra al SEVIS, il servizio che gestisce le informazioni riguardanti gli studenti internazionali e si paga la tassa che nel caso di F-1 (studenti accademici) è di 200$.

A questo punto si può prenotare la visita per l'intervista compilando online un modulo con il quale si può fissare il giorno, i modi sono 2 o online sul sito pagando 10$ o telefonicamente pagando 15€, consiglio di usare la seconda opzione in quanto se ci sono problemi con le date disponibili non si riesce a continuare, per cui capita, come a noi, che oltre ai 10$ abbiamo pagato anche i 15€.

Comunque è tutto spiegato chiaramente nel sito del Consolato Americano.

Qualche altra dritta :
  • Controllare la data di scadenza del passaporto, se è inferiore alla data di scadenza del visto conviene rifare il passaporto altrimenti quando viene emesso il nuovo passaporto occorre portarsi dietro anche il vecchio sul quale è stato applicato il visto
  • La fototessera deve avere i requisiti che sono indicati nel sito e deve essere un quadrato di 5 cm per lato, altrimenti non viene accettata e vi mandano a farne un'altra.
  • Prenotate in anticipo la visita per l'intervista, c'è sempre molta lista di attesa, a noi è capitato che non c'era posto nè a Milano nè a Roma per cui mio figlio è andato a Napoli quindi aggiungi costo del volo e dell'albergo perchè l'appuntamento era alla mattina e non sarebbe arrivato in tempo partendo il giorno stesso.
L'altra cosa da fare prima di partire è attivarsi per avere l'assicurazione sanitaria.

L'Università dà una assicurazione sanitaria di base nella quale sono comprese le visite mediche (non specialistiche che sono a pagamento) ed analisi del sangue, ma per ottenere questo ci sono altri moduli da compilare e, soprattutto se non sono state fatte o se non si riesce a dimostrarlo, ci sono le vaccinazioni obbligatorie da fare.

Viene richiesto la trivalente (morbillo, parotite e rosolia), vaccinazione e richiamo, tetano e difterite più altre che non sono obbligatorie ma consigliate come l'epatite B.
Si può presentare il certificato di vaccinazione o un documento del medico che attesti l'avvenuta malattia o un esame di laboratorio che confermi l'immunità acquisita.
Il modulo che attesti le vaccinazioni deve essere compilato in inglese da un medico.
Se vi mancano delle vaccinazioni, prenotatele con molto anticipo alla ASL in quanto i tempi di attesa sono lunghi, mio figlio le ha dovute fare a Barcellona dove in una sola settimana ha avuto l'appuntamento.
Tenete conto anche del tempo del richiamo se serve dato che tra la prima vaccinazione e la seconda deve passare un mese.

Nel frattempo occorre pensare all'alloggio, si può cercare una stanza in un appartamento diviso con altri studenti o un appartamento ad uso esclusivo.

Generalmente l'Università fornisce alcuni link di siti di agenzie immobiliari, altrimenti si può cercare sul sito del comune, questi sono ad esempio quelli forniti dal Comune di Evanston.

Certo sarebbe meglio andare sul posto e visitarli direttamente (come avevamo fatto per Barcellona) ma data la distanza non è stato possibile per cui ci si arrangia in altri modi.

Abbiamo valutato la distanza dall'Università, i mezzi di collegamento (il metrò serve molto bene la città e che c'è anche una navetta), abbiamo pure simulato con Google Maps il percorso da fare ed alla fine abbiamo preferito cercare un appartamento vicino all'Università raggiungibile a piedi.

Evanston è una città universitaria, quindi gli appartamenti in affitto sono numerosi e generalmente sono di proprietà di grosse società, le agenzie immobiliari locali fanno da tramite con queste società.

Noi ci siamo affidati alla Apartment People che si sono dati molto da fare, sono stati solleciti e cortesi, sono anche andati a fare fotografie extra oltre a quelle dell'appartamento già presenti sul sito e poi ci hanno aiutato a stipulare il contratto con la società proprietaria dell'immobile.

Questo è lo stabile in cui si trova il nostro appartamento


E' in una bella posizione, molto verde, posto calmo e tranquillo, 8 minuti a piedi dall'Università, il posto ideale insomma, solo che a distanza di 2 anni sono saltati fuori gli inconvenienti e per questo adesso mio figlio ne sta cercando un altro, ma questa è un'altra storia.


Adesso viene il divertente, bisogna fare il contratto con il proprietario, anche qui documentazione dell'Università, lettera della banca per disponibilità finanziaria ecc, occorre indicare anche se hai animali domestici, in alcuni appartamenti non sono permessi, in altri, come in questo caso sono accettati ma devi pagare 35$ in più al mese di affitto!

Pronto il contratto chiedono ovviamente l'anticipo, fin qui niente di strano, lo strano è che il pagamento lo vogliono con assegno, e non un assegno qualunque, un assegno di una banca americana! Ma come si fa ad avere un conto corrente in America se non sei ancora residente?

Tra una mail e l'altra chiediamo altre opzioni, per esempio bonifico su conto corrente, no, non va bene neppure questo, solo assegno.

Alla fine riusciamo a pagare con carta di credito, però è stata dura.

Finalmente è tutto a posto, quando si arriva in America il giorno dopo si va a Chicago nei loro uffici per firmare i documenti e lasciare la caparra, che volevano ancora in assegno, ma alla fine siamo riusciti a fare accettare i contanti anche se hanno storto un po' il naso.

Altro modo per cercare l'appartamento è di andare sul sito Craigslist, uno dei più famosi siti di annunci di compravendita e affitto e cercare la zona di riferimento, nel nostro caso Chicago, scegliere la sezione Housing-Apts/Housing for Rent e scremare i risultati facendo una ricerca col nome della città.


Adesso che le cose più importanti sono state fatte, i documenti sono a posto, un tetto sulla testa c'è, ci si può dedicare agli acquisti sia per la casa che per la spesa quotidiana.

Ma di questo parlerò in un'altra puntata.

Ciao a tutti

lunedì 25 febbraio 2013

Michelino il coniglino

Eh, sì, la famiglia è aumentata, oltre a mamma e papà Bunny ed i loro gemellini, a Simonetta, adesso abbiamo anche Michelino, un simpatico baby coniglio con un buffo pagliaccetto.

Michelino il baby coniglio
Il procedimento è simile a quello utilizzato per mamma e papà Bunny, quindi il corpo, le braccia e le gambe disegnate e cucite dritto contro dritto lasciando aperta la parte inferiore delle 2 gambine in modo da poter rivoltare il lavoro attraverso uno dei 2 pezzi lasciati aperti.
In questo caso è un po' più complesso perchè da un buco piccolo deve passare tutto il resto della stoffa che è tanta, sicuramente occorre aiutarsi con un bastoncino (io uso quelli dei ristoranti cinesi).

Messi al dritto i pezzi si comincia a riempire il corpo che deve essere molto pieno, come i piedini, un po' meno le braccina per permettere un maggiore movimento.
Le braccia si cuciono alle spalle contemporaneamento con un ago lungo da tapezziere, mentre i piedi si cuciono, dopo aver formato le unghie con filo da ricamo in tinta contrastante, alle gambe con punti nascosti.

Terminato il corpo si passa al vestitino che è stato anche questo cucito dritto su dritto, si ritaglia e si rivolta, dopo di che si sorfila con filo forte le maniche ed il bordo dei pantaloni e poi si passa alla vestizione del coniglio.
Si fa passare dall'apertura per la testa del vestitino, i piedi del coniglio e si infilano poi uno in una gamba e l'altro nell'altra dei pantaloncini della tutina.

Vestito il coniglio, si stringono i bordi arricciando le maniche e l'orlo dei pantaloni e si termina con un bordo arricciato al collo.
Il colletto del vestito viene arricciato e fermato sul davanti.
Si passa ai nastrini sulle maniche e sul colletto che vengono fermati con colla a caldo.

L'ultimo particolare che manca sono le orecchie, ritagliate in un unico pezzo di stoffa a forma di 8, dall'apertura che è stata lasciata al centro si fa passare un fil di ferro al quale viene data la forma delle orecchie.
Questa anima permette di dare diverse forme alle orecchie, è molto carino anche con le orecchie abbassate, vero?

Le orecchie si annodano e si fissano alla testina con la colla a caldo, si completa anche qui con un bel fiocchetto.

Adesso occorre dare forma al visino, che in questo caso è disegnato, quindi si passa al trucco.
Fard rosa per le guance, pennarello sottile per gli occhi, le sopraciglia, la bocca, le lentiggini ed i contorni del naso.
Si completa con colori acrilici per riempire il nasino e dare luce agli occhi (il puntino bianco).

Ed ecco il baby coniglio è finito, pronto per avere un nome, il mio l'ho chiamato Michelino, sembra che gli piaccia!

Il lavoro in sè non è complesso, a parte la cucitura della sagoma, almeno per me che non ho molta confidenza con la macchina da cucire, ma in questo caso mi è andata bene perchè per il corso il kit comprendeva la stoffa già cucita.
E' però un lavoro lungo ma il tempo è volato tra una chiacchera e l'altra, proprio un bel pomeriggio.

Ciao, alla prossima

P.S. Non preoccupatevi, penso di aver finito con i conigli ...

Con questo post partecipo al Linky Party di Topogina

sabato 23 febbraio 2013

Tortino di broccoli e patate

Ecco una ricetta di riciclo creativo, un bel tortino di broccoli e patate, i broccoli erano un paio di giorni che giravano per il frigorifero, o almeno quelli che erano avanzati, e devo dire che erano pochi, il resto erano finiti in padella con olio e peperoncino, aglio no dato che dovevo andare al lavoro, qualche aciughetta sotto sale e tanto amore, però dato che ne avevo mangiato un bel po' volevo cambiare per cui ho optato per questo bel tortino aggiungendo un po' di patate lesse.

Ingredienti :
Broccoli o cavolfiore lessato avanzato
2 patate lessate o al vapore
parmigiano
sale e pepe a piacere

Passare il broccolo e le patate in modo da ridurle in purea, io ho frullato col mixer il broccolo e schiacciato con la forchetta le patate, ho aggiunto il parmigiano grattugiato, sale e pepe e poi ho unto con un po' di olio la mia doppia padella che uso per le frittate, ho steso il composto sulla padella dando uno spessore uniforme ed ho cotto su fuoco medio, a metà cottura con l'aiuto dell'altra padella ho girato il tortino ed ho continuato la cottura per qualche minuto fino al completamento.
Alla fine ho trasferito in un piatto da portata.


Buono, gustoso, economico e gluten-free, prlvatelo

Ciao

venerdì 22 febbraio 2013

Barcellona, la Rambla e gli artisti di strada

La Rambla è sicuramente la via più famosa di Barcellona, si è scritto fiumi e fiumi di parole su questa strada, se cercate su Google "Rambla" vi appariranno quasi 2 milioni di risultati, vi diranno che è un viale che parte da Plaça de Catalunya ed arriva al porto vecchio, che è divisa in tratti con nomi diversi, che sulla Rambla trovate il mercato della Bouqueria ecc.

Ma cosa ha questa strada di così particolare che tutti devono assolutamente vedere quando arrivano a Barcellona?

Per me si distingue per l'alta concentrazione di artisti di strada che con le loro maschere e con i loro numeri cercano di attirare i turisti per avere una piccola offerta.

In un primo momento ci si lascia affascinare dalla loro creatività

 e non si pensa ad altro, al massimo si dice : "Caspita, che resistenza a stare fermo per tanto tempo!", ma dopo viene la voglia di approfondire questo argomento cercando di capire meglio questo mondo così affascinante e così diverso dal nostro quotidiano.

Cercando su internet si trovano molti articoli che spiegano le regole di questo "mestiere" perchè sì, è un mestiere vero e proprio.

Questo è uno degli articoli più dettagliati che ho trovato e vale la pena di leggerlo.

Il Comune di Barcellona dal 2011 ha limitato il numero di artisti di strada, soprattutto sulla Rambla in modo da non creare eccessivo affollamento.

Per poter lavorare come artista di strada bisogna ottenere un "patentino" dal Comune che valuterà se concedere o meno la licenza in base alla preparazione, alla cultura, alla professionalità ed originalità in modo da tenere alta la qualità.

Sulla Rambla si possono esibire 30 artisti al giorno, 15 alla mattina e 15 al pomeriggio.

Gli artisti si sono organizzati ed hanno una loro associazione che tutela i loro interessi e si sta battendo per ottenere un regime fiscale speciale proprio per il lavoro di strada.

Se è impegnativo imitare Messi e calciare senza sosta un pallone, non lo è di meno fare la statua vivente.

Questo "Messi" tra l'altro era veramente bravo.
  
Barcellona, la Rambla : Messi
  
Una statua umana non è solo un costume con dentro una persona ferma, è un movimento artistico vero e proprio che si chiama "Arte Vivente" e che si ispira a Marcel Marceau e, come dice il presidente dell'Associazione Spagnola Statue Viventi, oltre a sapere come respirare occorre anche avere una buona forma fisica infatti in 2 ore di staticità una statua consuma le stesse energie di un ciclista in 4 km.

Le statue devono provvedere al loro costume che deve essere il più originale possibile per non farsi copiare dalle altre statue e può arrivare anche a costi molto elevati.

Vivere come artista di strada soprattutto in questi tempi di crisi non è facile, se prima della regolamentazione del Comune di Barcellona una statua con un costume particolarmente fantasioso, in 8 ore di lavoro poteva guadagnare anche 60 €, adesso occorre tenere conto che devono fare i turni ruotando tra loro alla mattina o pomeriggio, per cui tanti optano per un secondo lavoro.

Ecco una serie di immagini, statue particolari, affascinanti, simpatiche o paurose comunque indimenticabili.




Ma questa è veramente strana, non si riesce proprio a capire come faccia a stare su da solo, l'abbiamo guardato da tutte le parti ma non si vede nessun altro appoggio oltre al bastone!
Avete qualche idea ?


Un discorso a parte va fatto per i musicisti di strada, che sono ancora più penalizzati delle statue, ma per questo farò un post a parte.

Ciao, alla prossima

giovedì 21 febbraio 2013

Simonetta la coniglietta

E vai di conigli, dalla lezione di sabato dove abbiamo fatto la famiglia Bunny, mi era avanzata un po' di stoffa col pelo e dato che, soprattutto in questi momenti non si butta via niente, ho cercato di utilizzarla.

Mi bastava per un altro coniglio, ma molto più piccolo per cui ho scannerizzato i modelli che avevo e li ho ridotti al 50%, li ho stampati e ritagliati.

A questo punto li ho riportati sulla stoffa pelosa ed ho fatto come al corso,dritto su dritto li ho cuciti seguendo le sagome che avevo disegnato sulla stoffa.

Il procedimento è poi analogo a quello che ho spiegato per i conigli grandi, visto che Simonetta è la sua copia mignon, solo che è un po' più complicato infatti nel piccolo, una volta rivoltato il tessuto per imbottirlo con l'ovatta non si possono usare le dita ma ho dovuto utilizzare, come ci era stato spiegato al corso, un bastoncino di quelli che ti danno al ristorante cinese, con questo l'operazione viene decisamente più facile, il bastoncino si può anche utilizzare per rivoltare il tessuto quando si cuce per esempio un tubolare dritto su dritto.

Assemblato Simonetta come ho fatto per Jo Bunny, l'ho completata con un bel mazzolino di fiori, anche se fuori nevica comincio a sentire la primavera!.

Ecco Simonetta

Simonetta la coniglietta



Ciao,alla prossima, saluti anche da Simonetta

mercoledì 20 febbraio 2013

Hamburger vegetali Arlecchino

Oggi voglio pubblicare questa ricetta semplice e gustosa e per di più gluten-free : i miei hamburger vegetali.

Li  ho mangiati surgelati da mio figlio a Chicago ed erano veramente buoni, qui non li trovo senza glutine per cui ho provato a rifarli e, dato che non mi ricordavo minimamente che cosa contenevano, sono andata di fantasia cercando di fare qualcosa di bello oltre che di buono, qualcosa che fosse anche gradevole alla vista e dato che eravamo in periodo carnevalesco, li ho voluti molto colorati e così è nato l'hamburger Arlecchino.

La base è la patata che tiene assieme gli altri componenti, per i colori ho scelto una confezione di legumi e verdure già cotti che ho acquistato al supermercato, era simil messicano e conteneva fagioli neri, piselli, peperoni, mais, carote e cipolla .

Ho fatto cuocere le patate al vapore al microonde e le ho schiacciate col passapatate aggiungendo parmigiano grattugiato, ho fatto cuocere nel frattempo la confezione di verdure in una padella con un po' di olio e di sale e poi ho aggiunto il tutto alle patate passate


Ho mescolato bene così da distribuire in modo omogeneo le verdure ed ho formato gli hamburger con l'apposito attrezzo

Ho poi cotto gli hamburger sulla mia super griglia ed eccoli qua


Il risultato è buono, c'è però margine di miglioramento, infatti l'impasto è molto morbido e anche se gli hamburger si sono formati senza problemi ma per metterli sulla griglia ho dovuto appoggiarli su un pezzo di carta da forno leggermente unta di olio e farli scivolare, il problema è stato quando si è trattato di girarli per farli cuocere dall'altro lato, si sono un po' deformati ma non ha inciso sul gusto.
Forse con questa consistenza si potevano fare delle crocchette e cuocerle in forno, non serve girarli e quindi non perdono la forma iniziale.

Nota interessante, come viene spesso spiegato nei programmi televisivi di cucina che non mi perdo mai quando sono a casa, le diverse consistenze : la patata  morbida, i fagioli ed i piselli croccanti che assieme rendono, come dicono gli chef televisivi, divertente il piatto.

Spero vi sia piaciuta, se provate a rifarli fatemi sapere come vi siete regolati per l'impasto.

Ciao, alla prossima

martedì 19 febbraio 2013

Mrs Jo Bunny

Ed ecco che ho finito anche mamma coniglietta, adesso la famigliola è al completo.

Questa è Mrs Jo Bunny

Mrs Jo Bunny
E qui un ritratto di famiglia

La famiglia Bunny al completo
Ciao

lunedì 18 febbraio 2013

The Bunny Family

Ecco la mia famiglia di coniglietti che ho fatto sabato pomeriggio durante un corso organizzato dal negozio di stoffe americane.

Sono papà, mamma e due gemellini, mi manca ancora da terminare la mamma, non ho avuto abbastanza tempo comunque sono a buon punto, è solo da assemblare.
Ve li presento : si chiamano Jo la mamma, Jimmy il papà, la bambina Lisa ed il maschietto Jack
The Bunny Family, al momento solo papà e gemellini

Ed ecco la mamma che è ancora da assemblare ...


E' stato un lavoro non proprio complesso ma parecchio lungo, e meno male che abbiamo trovato il kit già semilavorato con le sagome già cucite altrimenti eravamo ancora là.

I conigli grandi sono composti dal corpo, 2 braccia, 2 zampe, 2 orecchie, 2 guance ed una coda come si riesce a vedere dalla foto sopra, poi come accessori ci sono i bottoni per gli occhi, quelli per tenere ferme le braccia, nastrini vari ed in più il papà ha anche la salopette.
I coniglietti piccoli hanno invece solo il corpo, le orecchie ed il codino, più accessori vari

Il kit comprendeva tutte le stoffe e gli accessori.

La stoffa in pelo va piegata dritto contro dritto e poi vanno cucite le sagome usando il cartamodello che avevamo allegato.

Un po' più complesso è la sagoma del papà perchè deve essere cucita assieme al pelo anche la stoffa per i pantaloncini e quindi occorre prestare attenzione alla sequenza : corpo (pelo verso l'alto), pantaloncino (dritto verso l'alto), pantaloncino (dritto verso basso), corpo (pelo verso il basso).

Ecco, qui si vede bene la sequenza

Per prima cosa abbiamo ritagliato le varie sagome lasciando un margine dalla cucitura e dal punto dove non era cucito abbiamo rivoltato la stoffa in modo da averla al dritto.
Poi abbiamo ritagliato le sagome delle parti che non sono doppie, per cui le guance, la coda ed il naso.

Attraverso l'apertura lasciata nei pezzi doppi abbiamo riempito la sagoma con l'ovatta da imbottitura, tanta ovatta soprattutto per il corpo che deve essere solido, abbiamo poi cucito con punti nascosti l'apertura e siamo passati ai nasi ed alle code che abbiamo sorfilato tutto intorno col filo forte e tirando il filo abbiamo dato la forma di una pallina e di un ovale che abbiamo riempito anche questo con ovatta e fermato il filo.
Con la stoffa rosa per le femmine ed azzurra per i maschi nello stesso modo abbiamo creato il naso.

Adesso c'è l'assemblaggio, le orecchie si cuciono con punti nascosti sulla cucitura superiore sulla testa mentre le guance e la coda ed il  naso si attaccano con la colla al caldo.
Per le braccia si usa un ago lungo che passa da una parte all'altra della spalla attaccando contemporamente le 2 braccia e fermandole con 2 bottoni.
Si completa con gli occhi anche questi fermati con colla a caldo, le bretelle della salopette del papà, ed i nastrini.
Per i coniglietti è più semplice perchè non c'è il passaggio abbastanza complicato di attaccare le braccia.

Sono proprio contenta del mio lavoro, è stata anche una bella giornata, impegnativa ma bella.
Mi sono prenotata anche per settimana prossima, si farà un altro coniglio, ma tipo bambolina un po' vintage con un delizioso pigiamino.

Appena riesco a completare anche la mamma posto la foto con la famigliola al completo.

Ciao a tutti.


“Con questo post partecipo al Linky Party by Topogina” 

domenica 17 febbraio 2013

Happy San Valentino

E' lo so, sono ancora fuori tempo, San Valentino è già passato come è passato anche Natale, ma io continuo a fare lavori natalizi ed adesso mi sono cimentata in questa serie di cuori che arriva 3 giorni dopo la festa degli innamorati, ma fa niente.

Ho cominciato con questo cuore e poi ne ho aggiunti altri 2 in cascata per fare una decorazione da parete


Il procedimento è semplicissimo, su una striscia di stoffa, nel mio caso larga 20 cm e messa doppia, ho disegnato le sagome dei cuori (15x15 cm) alternando i cuori in modo da utilizzare al massimo il tessuto
Ecco la sequenza


Dato che la stoffa è doppia, da ogni cuore ritagliato ho ottenuto 2 pezzi di stoffa che ho cucito dritto contro dritto a macchina lasciando circa 3 cm di apertura su uno dei lati in basso vicino alla punta del cuore, nella zona meno curva della forma in modo che la chiusura a mano sia più facile.

Dopo ho rivoltato la stoffa prendendo l'angolo del cuore in alto a destra ed estraendolo dall'apertura.

Ho poi imbottito con ovatta lasciandolo abbastanza morbido ed ho cucito con punti nascosti l'apertura.

Nella parte centrale ho attaccato il bottone con filo forte passando dalla parte opposta del cuore e tirando bene il filo in modo da dare la forma in rilievo ai lati.

Quindi ho fatto il nastrino che ho attaccato con la colla a caldo.

Ecco finito il primo cuore, ho poi fatto gli altri 2 cambiando il bottone centrale.

Alla fine con la colla a caldo ho attaccato il retro dei cuori al cordoncino che ho chiuso sempre con la colla in un'asola sul retro del primo cuore.

Ed ecco il risultato finale, carino vero? 


Domani vi parlerò del lavoro che abbiamo fatto ieri al negozio, la Banny Family, una splendida famiglia di coniglietti, mamma (che devo ancora finire), papà e 2 gemellino, maschio e femmina.

Ciao

venerdì 15 febbraio 2013

Barcellona, Camp Nou Experience

Premesso che non sono una grande intenditrice ed appassionata di calcio, giusto l'idispensabile, i Mondiali e forse la Champions League, devo dire che questa esperienza mi è molto piaciuta.

No, non mi ha trasformata di colpo in una sfegatata che urla e impreca davanti alla televisione ma mi ha fatto capire che cosa vuol dire appartenere ad un Club, lì tutto è gioia, è potenza, è voglia di stare assieme, è complicità, è unione, in una parola è SQUADRA.


Avevo cominciato a sentirmi vicina agli Spagnoli per i quali avevo tifato alla finale dei Mondiali del 2010 e che avevo rivisto in un bellissimo grande manifesto in Plaça de Catalunya dopo la vittoria ai Mondiali : "Es el nostre any, serà la nostra era".

E poi la visita al Camp Nou mi ha fatto amare il Barça.

Plaça de Catalunya dopo i Mondiali 2010
Per arrivare al Camp Nou si può prendere il metrò L5 e scendere a Collblanc oppure L3 Palau Reial o optare per l'autobus che anche se più lungo il tragitto, permette di fare un giro turistico di Barcellona e di conoscere anche altre zone fuori dal circuito classico, noi abbiamo preso il Bus D20 che dal capolinea vicino al Casinò arriva in Arizala-Travessera de Les Corts in 26 fermate.

Il biglietto d'ingresso per il Camp Nou Experience costa 23€ e si può comprare anche online sul sito ufficiale del Barcellona e permette l'accesso al Museo, al campo di calcio, agli spogliatoi, all'area riservate alla Stampa ed allal zona multimediale.
A proposito del sito del Barcellona, è multilingue non c'è l'italiano (ma neppure il tedesco!) in compenso oltre all'inglese ed il francese, c'è l'arabo, il cinese ed il giapponese!

Già all'ingresso vieni accolto da gigantografie che con le immagini ti portano dentro il cuore di questa squadra.




Dopo l'acquisto dei biglietti si può cominciare la Camp Nou Experience, cominciando dal Museo che espone coppe e trofei a non finire, ma il bello è che questa esposizione non è statica, non è solo oggetti messi in bella mostra ma un'esperienza da vivere, strumenti interattivi e display a parete fanno rivivere i migliori gol del passato e la storia del Club che si autodefinisce  “Més que un Club”.


Camp Nou, il Museo
Camp Nou, coppa Champions League 2010-2011

“Més que un Club”, "Più di una squadra di calcio", mi ha incuriosito questo motto che vedi dappertutto al Camp Nou, ho quindi voluto approfondire questo argomento, volevo sapere cosa c'è dietro questo slogan e cercando in rete ho trovato questa intervista a Laurent Colette, Responsabile Marketing del Barcelona FC.

E così scopro che il Barcelona FC non è solo un Club, rappresenta milioni di persone, non è solo calcio ma anche altre squadre tra cui pallacanestro, c'è la fabbrica dei talenti, credono nei valori e sono impegnati nel sociale.

Davvero, queste poche parole “Més que un Club”, sintetizzano una filosofia di vita, come spiegato anche molto bene sul sito ufficiale.

Come tutte le attrazioni che si rispettano, anche qui ti fanno le foto che poi puoi ritirare all'uscita, puoi farti fotografare abbracciato al tuo campione preferito (io ho scelto Messi, ovviamente è una sagoma in cartone ma la foto risulta abbastanza convincente) o mentre sollevi un'enorma coppa.
  
Usciti dal Museo comincia la visita dello stadio partendo dall'interno si possono vedere gli spogliatoi con la vasca idromassaggio nella zona doccia e la lavagna per gli schemi tattici.

Camp Nou - Spogliatoi con lettini per massaggi e lavagna
Camp Nou - Doccia e idromassaggio
La visita prosegue, uscendo dagli spogliatoi si trova la bella cappella che ospita una copia della Vergine nera, la Moreneta, la santa patrona della Catalunia

Camp Nou - La cappella della Moreneta
Attraverso il "Tunel de vestidors" si arriva al campo, non è difficile immedesimarsi nei giocatori immaginando le ovazioni dei tifosi.
Il tunnel è stato recentemente rinnovato ma al momento della mia visita era piuttosto spoglio.
Ed eccoci finalmente sul campo con gli spalti del colore della squadra ed il motto che ti ricorda che cos'è il Barcellona FC.
Panoramica Camp Nou
Si può passeggiare lungo gli spalti e sedersi sulle panchine dei giocatori, andare sulle tribune e visitare anche la zona riservata alla stampa ed agli speakers, da qui si ha una spettacolare vista sul campo.

Camp Nou - La zona degli Speakers
E per finire la Camp Nou Experience, la zona multimediale con schermi giganti dove si può rivivere i momenti più importanti della storia del Barça.

L'esperienza si è conclusa ma la visita non è finita perchè l'uscita è, guarda caso, sullo Shop.
Bel negozio, grande e disposto bene, con moltissimi articoli ma non proprio a buon mercato, io mi sono accontentata di aggiungere un bicchiere alla mia collezione di tazze che ho comprato in quasi ogni posto che ho visitato. 


Spero vi sia piaciuto, questa è sicuramente un'esperienza da fare, se non siete di fretta ed avete qualche giorno a disposizione a Barcellona non perdetevela.

Ciao

mercoledì 13 febbraio 2013

Il pannello natalizio

Ecco la mia ultima creazione, fresca fresca, sfornata ieri a mezzanotte, questo bel pannello natalizio.


Mi era avanzata ancora della stoffa natalizia, questo è la parte centrale del pannello da cui ho ricavato le presine (vedi post del 31 Gennaio), mi era avanzata anche della stoffa per lo sfondo, quella a quadretti verdi ma non era sufficiente per cui sono tornata al negozio e l'ho ricomprata assieme all'imbottitura leggera. Già che ero lì ne ho approfittato per farmi dare qualche suggerimento su come assemblare il pannello e devo dire che sono stati molto ma molto utili quindi ve li riporto sperando che possano servire anche a voi.
Occorrente :
1 pannello con un disegno a scelta (in questo caso le dimensioni erano 55x65 cm)
Stoffa per lo sfondo un po' più grande del pannello (bisogna ricavare anche le asole)
Imbottitura leggera delle stesse dimensioni del pannello
Per prima cosa ritagliare la stoffa per lo sfondo e l'imbottitura delle stesse dimensioni del pannello, per l'imbottitura non sarebbe necessario in quanto si può anche ritagliare dopo la cucitura.

Preparare le asole come spiegato per le presine, ecco uno schema più chiaro :
Nel mio caso servivano 4 asole, si può preparare una sola striscia lunga e poi tagliarla in 4 tenendo conto che se l'asola deve essere alta 5 cm la striscia dovrà essere lunga 48 cm infatti :
A questo punto abbiamo tutti i pezzi e possiamo assemblare il pannello.
Posizionare in sequenza :
  1. Imbottitura
  2. Il davanti del pannello al dritto con parte superiore del pannello in alto
  3. Le 4 asole distanziate equamente con la parte chiusa verso il basso
  4. Il retro del pannello a rovescio

Ecco lo schema del posizionamento delle asole
Fermare le asole e gli angoli con spilli in modo che non si spostino durante l'imbastitura, imbastire tutto intorno lasciando uno spazio di circa 8 cm in basso in modo da poter poi rivoltare il lavoro.
Cucire a macchina sopra l'imbastitura lasciando quindi aperto la parte non imbastita.
Attraverso l'apertura rivoltare il lavoro prendendo un angolo superiore dall'interno e facendolo passare attraverso l'apertura, sistemare i 4 angoli per dare la giusta forma.
Cucire con punti nascosti la parte aperta.
Il bello di tutto questo è che non ci sono fili da fermare, solo quelli della cucitura della parte aperta, il resto è rimasto nascosto nell'iinterno del pannello!

Il pannello è terminato, adesso si può procedere con le decorazioni sorfilando alcune parti per dare movimento e far risaltare alcune parti.
Qui si può procedere a proprio gusto, dalla più semplice come sorfilare i contorni dei riquadri a decorazioni più complicate,per esempio in questo caso si sarebbe potuto riprendere anche gli alberi e gli altri elementi del disegno.
Io ho scelto la più semplice, solo i riquadri ma anche così il risultato è soddisfacente.
Ho scelto un filo verde in tono con i quadretti del pannello che sono gli stessi della stoffa dello sfondo, infatti così anche al rovescio il lavoro è più omogeneo. 
Ecco il retro del pannello
 

Spero vi sia piaciuto e vi sia servito il passo a passo.
Ciao, alla prossima